Birre La birra artigianale italiana e lo stile birrario italiano By Calici diVini 026 views ShareTweet 0 5/5 - (1 vote) La birra, ottenuta attraverso il processo di birrificazione, è una delle bevande alcoliche più diffuse al mondo, con una produzione globale annua che supera i 180 milioni di tonnellate. In Italia, il settore birrario ha raggiunto un volume produttivo compreso tra i 16 e i 17 milioni di ettolitri, un dato che riflette la crescente popolarità di questa bevanda anche nel nostro Paese. L’evoluzione della birra artigianale italiana Il panorama della birra italiana ha vissuto una vera e propria rivoluzione a partire dal 1995, anno in cui il Decreto Legislativo del 26 ottobre (n. 50) ha reso possibile la produzione casalinga di birra. Questo cambiamento ha dato il via a un fenomeno che ha trasformato profondamente il settore. Nel 1996, pionieri come i fratelli Sangiorgi (Birrificio Lambrate, Milano), Agostino Arioli (Birrificio Italiano, Lurago Marinone), i fratelli Borio (Birrificio Beba, Villar Perosa) e Teo Musso (Baladin, Piozzo, Piemonte) hanno avviato la produzione di birra artigianale, segnando l’inizio di un movimento che oggi rappresenta un’eccellenza italiana. Caratteristiche e regolamentazione della birra artigianale La birra artigianale si distingue per l’assenza di processi come microfiltrazione e pastorizzazione, garantendo così un prodotto integro e genuino, simile alla differenza tra latte intero e latte UHT. Tuttavia, l’artigianalità non è sempre sinonimo di qualità, poiché non esistono certificazioni che attestino il livello qualitativo del prodotto. Nel 2010, con la legge 212, è stato introdotto il concetto di birrificio agricolo, che consente alle aziende che producono almeno il 51% delle materie prime di usufruire di regimi fiscali agevolati. Successivamente, l’aggiunta del comma 4bis alla legge 1354 del 1962 ha definito la birra artigianale come quella prodotta da birrifici indipendenti, con impianti propri e una produzione massima di 200.000 ettolitri annui, inclusa quella realizzata per conto terzi. Questo limite produttivo è ben lontano dalla realtà della maggior parte dei birrifici italiani, che raramente superano i 50.000 ettolitri. Un fenomeno parallelo è rappresentato dalle beer farm, birrifici che producono birra per conto di terzi, spesso per investitori che non possiedono impianti propri. Anche questa produzione rientra nei limiti annui stabiliti dalla legge, pur senza qualificarsi come birra artigianale. La birra artigianale negli Stati Uniti e in Italia Negli Stati Uniti, il settore della birra artigianale (craft beer) è regolato principalmente dalle associazioni di categoria, che stabiliscono criteri come un limite produttivo di 6 milioni di barili all’anno (circa 7 milioni di ettolitri) e la conservazione di un’indipendenza societaria con partecipazioni esterne non superiori al 25%. Questo approccio semplifica la regolamentazione rispetto al sistema burocratico italiano, pur mantenendo standard elevati. Le birre americane, spesso straordinarie per qualità e innovazione, affrontano però una sfida logistica: durante il lungo viaggio via nave verso l’Europa, potrebbero subire alterazioni che ne influenzano il gusto. La nascita dello stile birrario italiano: Italian Grape Ale Per molti anni, l’Italia non ha avuto uno stile birrario riconosciuto a livello internazionale. Questo è cambiato circa tre anni fa, quando il BJCP (Beer Judge Certification Program) ha ufficialmente riconosciuto le Italian Grape Ale (IGA) come uno stile unico. Le IGA rappresentano un incontro tra il mondo della birra e quello del vino, grazie all’aggiunta di uva o mosto d’uva nella produzione. Il pioniere di questo stile è Nicola Perra, del Birrificio Barley a Maracalagonis, vicino Cagliari. Nel 2006 ha creato la BB10, una birra prodotta con sapa (mosto cotto) di uva Cannonau. Da allora, lo stile si è evoluto rapidamente, con una crescente distinzione tra IGA prodotte con vitigni a bacca bianca o rossa. Queste birre hanno conquistato un pubblico sempre più ampio, diventando un simbolo della creatività e del legame con il territorio italiano. In passato, si pensava che le birre alle castagne potessero rappresentare uno stile italiano. Tuttavia, questa tradizione ha origine in Corsica, rendendo le castagne una peculiarità più francese che italiana. Oggi, invece, le IGA sono un orgoglio tutto italiano, come dimostrano le etichette che riportano tra gli ingredienti l’uva, sebbene non sia ancora consentito indicare il vitigno specifico. La birra artigianale italiana è una storia di passione, innovazione e legame con il territorio. Pur affrontando sfide regolamentari e di mercato, il settore continua a crescere, arricchendo l’offerta con prodotti unici come le Italian Grape Ale, che celebrano l’incontro tra due eccellenze italiane: la birra e il vino.
Birre Gli ingredienti della birra: un viaggio tra “ricette” e creatività By Calici diVini24 Gennaio 20250